Le autorità per l’immigrazione di Berlino hanno perquisito gli smartphone delle persone che vivevano in città senza documenti per cercare indizi sulla loro identità.
È assurdo che le autorità possano semplicemente scorrere tutti i dettagli della vita privata di queste persone. Come se avessero perso il loro diritto fondamentale alla privacy semplicemente non potendo presentare un passaporto valido.
https://netzpolitik.org/2023/bullshit-busters-finger-weg-vom-smartphone/
@nicolaottomano @privacypride le esigenze di identificazione non possono consentire l’irruzione nella vita digitale della persona, sopratutto quando non c’è il mandato di un magistrato e quando l’oggetto dell’abuso non dispone né di risorse per difendersi né, in quanto straniero, di una tutela giuridica per i propri diritti umani
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@nicolaottomano @privacypride per l’accoglimento degli immigrati, è sufficiente adempiere alle procedure già previste, ossia interviste e assegnazione di documentazione provvisoria. La perquisizione digitale con gravi ripercussioni sulla privacy della persona è accettabile solo a fronte del provvedimento di un magistrato.